Una studentessa disabile di 14 anni, che vive in uno dei comuni dell’Appennino marchigiano maggiormente colpiti dal sisma 2016, sarà “costretta” a percorrere 180 chilometri al giorno, tra andata e ritorno, per frequentare la scuola dei suoi sogni a Civitanova Marche (Macerata). “Il tutto perché all’Ipia Frau di Tolentino, sezione moda, ci sono appena 12 iscrizioni e quindi la classe non avrebbe i requisiti numerici per formarsi, se non fosse che c’è una deroga per i comuni del cratere sismico e quindi abbiamo tutte le carte in regola perché la classe si formi, contrariamente da quanto viene asserito dall’Ufficio scolastico regionale”, dice all’ANSA il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, che promette di “andare fino in fondo alla vicenda”, così come il sindaco del Comune in cui risiede la ragazzina.

Della vicenda si sta occupando anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che stamani ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook in cui ha annunciato di aver interessato della questione, insieme all’assessore Giorgia Latini, il ministro della pubblica istruzione, Patrizio Bianchi, a cui si sono rivolti anche i due sindaci interessati dal caso.

“Questa vicenda racconta una criticità che costantemente viviamo sui nostri territori – ha scritto Acquaroli -, soprattutto quelli montani e colpiti dal sisma, dove ogni anno si lotta per garantire ai cittadini il minimo diritto allo studio e l’apertura delle classi. Abbiamo chiesto al ministro di verificare la possibilità di agire in deroga alla normativa, in attesa che si possa giungere a breve a un intervento legislativo che sia più aderente alle reali esigenze locali dei territori. È incredibile che nel 2021 non sia garantito a tutti il diritto allo studio e in particolare alle fasce di popolazione più fragili”.