Crociere: MSC scommette su Ancona. Chiesta una concessione da 25 anni.
Msc Crociere, una delle principali compagnie mondiali di navigazione, scommette sul porto di Ancona come destinazione e come hub dell’industria crocieristica in Adriatico: ha fatto richiesta di concessione per una durata complessiva di 25 anni, periodo suddiviso in due fasi. La prima, transitoria, a partire dal 2022 per il terminal crociere e un’area demaniale di circa 3.630 metri quadrati alla banchina 15.
Questo fino alla realizzazione, da parte dell’Autorità di sistema portuale, del banchinamento del fronte esterno del molo Clementino, come indicato dal Comitato di gestione Adsp nel luglio 2019, che dovrebbe avvenire entro cinque anni. A regime, il movimento stimato al molo Clementino sarà di circa 350-400mila crocieristi l’anno relativi alla durata di una stagione crocieristica ipotizzando l’arrivo di una nave al giorno nel periodo di massimo traffico. Una volta realizzata la nuova banchina al molo Clementino, la concessione richiesta da Msc Crociere interesserà un’area di circa 7.400 metri quadrati per la realizzazione di un terminal destinato al traffico crocieristico, che sarebbe a carico della stessa Msc anche per la fase di progettazione. Dalla pubblicazione della richiesta, anche in ambito europeo, i soggetti interessati a presentare eventuali domande concorrenti, osservazioni o opposizioni hanno 60 giorni di tempo. Nel 2019, ultima stagione pre pandemia, i crocieristi nel porto di Ancona hanno registrato un record di crescita. Sono stati 100.109, con un incremento del +49% sul 2018 quando furono 67.031, su un totale annuale di passeggeri di 1.189.441.
L’incremento del traffico crocieristico avrà ricadute positive sull’indotto, con la creazione di ricchezza diffusa sul territorio. Sarà anche un’opportunità straordinaria per far conoscere le Marche ai crocieristi che saranno stimolati a tornare come turisti. La realizzazione del nuovo terminal crociere al molo Clementino contribuirà ad incrementare uno sviluppo sostenibile del turismo dando anche respiro agli operatori del settore turistico e del commercio fra i più colpiti dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria.