ANCONA – Rischia di naufragare il progetto di gestore unico del servizio integrato rifiuti per l’intera provincia di Ancona ad una Newco, la Corum scarl – formata da Viva Servizi (75%), Ecofon Conero (12,5%) e JesiServizi (12,5%) -, e la gestione di 218 mila tonnellate annuali di rifiuti prodotti potrebbe quindi andare a gara.
La Corte dei Conti ha rilevato infatti la non conformità della delibera del Consiglio comunale di Ancona, che, come i Comuni di Osimo e Jesi, aveva dato seguito all’approvazione del progetto in Ata Assemblea territoriale d’ambito lo scorso dicembre.
“Non emergono elementi che possono giustificare il ricorso a questo ulteriore organismo societario a partecipazione pubblica di cui l’Amministrazione approva la costituzione- si legge nel documento della magistratura contabile -. Del resto, la costituzione di nuove società o l’acquisizione di partecipazioni societarie, anche indirette, da parte delle amministrazioni locali deve ritenersi fortemente circoscritta ad esigenze particolari, in coerenza con il principio costituzionale del buon andamento e con i principi del TUSP”.
Il commento del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli
“Alla luce della novità emersa, occorre approfondire nuovamente la questione con esperti tecnici, giuridici e amministrativi, trattandosi comunque di materia complessa. Resta comunque forte e chiara la volontà espressa dai Sindaci in Ata e dai Consigli Comunali del territorio: arrivare ad una gestione del servizio di igiene con affidamento pubblico, a garanzia dell’indirizzo e del controllo, della qualità del servizio, della tutela dei posti di lavoro”.
La reazione del sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo
“Resta del tutto intatto l’obiettivo da raggiungere, nel pieno rispetto delle valutazioni fatte dai sindaci in Ata durante questi anni, ovvero l’approdo ad una gestione del servizio di igiene fondata sullo strumento di un affidamento pubblico che garantisca un alto grado di controllo e un buon esito occupazionale. Esclusa pertanto l’opzione della gara, le ipotesi oggetto di valutazione sono rappresentate dalla redazione di controdeduzioni, oppure l’assunzione dei rilievi esplicitati dall’organo di controllo regionale ed il riavvio del confronto capace di riannodare elementi di natura politica ed istituzionale”.