COLLI DEL TRONTO – Ha ricattato una pensionata chiedendole del denaro: arrestata per estorsione una donna sorpresa in flagranza di reato. L’operazione è stata compiuta negli scorsi giorni dai carabinieri di Porto San Giorgio, in collaborazione con i militari di Villa Sant’Antonio di Castel di Lama.

La vicenda ha avuto inizio quando una residente di Rapagnano si era affidata alla donna, classe 1947 e originaria di Colli del Tronto, per istruire la sua pratica pensionistica, materia apparentemente conosciuta dall’arrestata per pregressa esperienza lavorativa e contatti. La stessa, infatti, forniva in sostanza una sorta di intermediazione per facilitare la gestione di pratiche pensionistiche, sebbene le prime indagini hanno fatto emergere la totale irritualità di tali intermediazioni, del tutto prive di liceità e autorizzazioni.

La vittima quindi, socia di un salone di parrucchiera, ha presentato denuncia-querela nei confronti dell’arrestata poiché affermava di essere stata minacciata e ricattata dalla stessa, la quale avrebbe affermato di possedere foto e materiali compromettenti relativi all’ambito lavorativo della vittima (che intanto era andata in pensione) e tali da poterle far revocare la pensione (presunte irregolarità e falsi relativi alla pratica pensionistica).

La donna, mediante la richiesta di 800 euro, avrebbe contattato l’altra pensionata intimandole il pagamento in cambio della restituzione del materiale compromettente, minacciando di consegnarlo alle autorità in caso di mancato pagamento. Dopo la denuncia, la vittima ha concordato un orario e un luogo per l’incontro a Colli del Tronto al fine di effettuare il pagamento richiesto. All’incontro, però, c’erano anche i militari che hanno subito bloccato la ricattatrice e recuperato il denaro.

Dopo le formalità del rito, la donna è stata tradotta presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria di Ascoli Piceno. Sono ora in corso approfondimenti per chiarire l’attività di intermediazione della donna arrestata ed eventuali casi di abuso o frode ai danni di ingenui lavoratori che a lei si rivolgevano.