ANCONA – Dallo scorso giugno sono diventate l’incubo dei bagnanti e degli operatori turistici. Il mare Adriatico, soprattutto nel tratto più a nord, è stato invaso dalle mucillagini. Un colpo d’occhio obiettivamente impressionante che però non si traduce in rischi per la salute di chi si tuffa in quelle acque. La rassicurazione arriva dagli esperti dell’Arpam (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) sommersi negli ultimi giorni dalle segnalazioni.
Tutti gli esiti delle analisi microbiologiche effettuate nei 207 punti di campionamento regionale ad inizio stagione balneare “sono risultati conformi ai limiti di legge nel mese di luglio”.
Stesso esito per i prelievi fatti il 5 e 8 agosto a Pesaro e Macerata, come da calendario: “le acque sono balneabili”, assicura l’Arpam.
Che aggiunge: “Le mucillagini creano un evidente disagio, in particolare da un punto di vista estetico sulla trasparenza delle acque, e innescano una serie di fenomeni di decomposizione e cattivo odore delle acque, associati alla degradazione della sostanza organica presente, ma non determinano un incremento di batteri associati ai reflui urbani, che sono quelli che determinano la balneabilità delle acque (nello specifico, escherichia coli ed enterococchi)”.
Il fenomeno naturale delle mucillagini che si è affacciato quest’anno, dopo un lungo periodo di assenza, lungo la costa Adriatica centro settentrionale a partire dalla seconda metà di giugno, “non accenna ad una fase regressiva, favorito dalla persistenza delle alte temperature e delle condizioni marine stabili”. Un problema che affiora soprattutto dalle prime ore del pomeriggio e con cui dovremo continuare a convivere, ma che almeno non provoca danni alla salute.