Medico in carcere per Green pass falsi e vaccini buttati. Contanti sequestrati in casa. “Ha agito in modo spregiudicato e insensibile”. Oggi l’interrogatorio.
Si svolgeranno oggi gli interrogatori per Giuseppe Rossi, il medico finito in carcere con l’accusa di aver gettato dosi di vaccino e distribuito green pass falsi. Intanto, sul fronte delle indagini, i Carabinieri hanno trovato nell’abitazione del medico alcune migliaia di euro divise in buste che saranno oggetto di accertamenti.
Sul medico ascolano pesano le parole con cui il giudice delle indagini preliminari Annalisa Giusti ha motivato la custodia cautelare in carcere per 40 giorni, nel timore che inquini le prove di un’indagine ancora in corso: “Spregio ai suoi doveri deontologici in maniera spregiudicata”, “insensibile alle esigenze sanitarie di contenimento della emergenza epidemiologica sebbene sia un medico”. Per il giudice Giusti, il dottor Rossi “ha consentito a numerosi soggetti di eludere le disposizioni vigenti, violando i propri doveri di medico, ponendo in atto con disinvoltura condotte di reato particolarmente gravi”.
Rossi è accusato di falso ideologico, peculato e tentata truffa. Dopo aver prelevato le dosi il medico se ne sarebbe disfatto. Lo proverebbero diverse intercettazioni telefoniche e ambientali e non solo. I carabinieri hanno acquisito riscontri sul fatto che le dosi venivano gettate nei cassonetti: in alcune circostanze hanno persino recuperato le siringhe del vaccino.
Il giudice cita anche le notizie pubblicate nei mesi scorsi sui giornali relative ad inchieste in corso anche nel Piceno sul rilascio di certificazioni anti Covid false: “Utilizzando maggiori accortezze, non cessava la propria attività delittuosa, determinando un’estensione dell’area di soggetti privi di vaccinazione, ma che si avvalevano di falsi green pass”.
Per altro è emerso che Rossi era a conoscenza che i dirigenti dell’Asur stavano verificando il suo operato, insospettiti della quantità di vaccini ritirati al centro vaccinale, sproporzionato rispetto al numero dei suoi assistiti. In due occasioni è stato convocato presso la direzione sanitaria, anche in maniera perentoria visto che era sfuggente.
Gli hanno chiesto spiegazioni ma, osserva il giudice Giusti, “ha dimostrato una assoluta determinazione nel proseguire, senza scrupolo, quell’attività che, oltre che illecita, si appalesa come potenzialmente idonea ad incidere sulla sicurezza e sulla salute di centinaia (se non migliaia) di altri cittadini”.
La vicenda ha fatto il giro d’Italia. Colpisce un particolare non di poco conto: Giuseppe Rossi non è un “no vax”, è vaccinato con terza dose, scelta condivisa con la sua famiglia. Il medico avrebbe convinto anche alcuni suoi pazienti restii a farlo. Dunque perché si sarebbe prodigato per fatto ottenere green pass falsi a 73 no vax? Sarebbe stato spinto da motivazioni economiche? Al momento non gli è contestato l’aver ricevuto denaro, ma quando sono andati a casa per arrestarlo, i carabinieri hanno sequestrato banconote per alcune migliaia di euro, divise in buste; denaro che sarà oggetto di approfondimenti.