ANCONA – E’in crescita il trend dei reati di violenza di genere, subiti dalle donne, ad Ancona e provincia, in cui rientrano lo stalking (atti persecutori), le lesioni personali, le minacce, la violenza privata, la violazione di domicilio, i maltrattamenti contro i familiari e i conviventi e le violenze sessuali. Più che raddoppiati gli ammonimenti.
La Questura di Ancona ha elaborato un report analizzando i primi sei mesi del 2023 (dal primo gennaio al 30 giugno) a confronto con lo stesso periodo del 2024. Nel primo semestre dello scorso anno, erano stati 26 gli uomini denunciati all’autorità giudiziaria di cui cinque arrestati. I denunciati, nello stesso periodo del 2024, sono saliti invece a 30 di cui sempre cinque arrestati. Per l’esecuzione di misure cautelari custodiali e non, e l’esecuzione degli ordini di carcerazione, nel primo semestre del 2023 erano stati nove i provvedimenti a fronte invece dei 26 provvedimenti emessi quest’anno. Di questi ultimi le misure cautelari non custodiali sono state 18 e quasi la totalità dei reati commessi da uomini.
Un altro dato, dal quale emerge l’impatto di forte crescita che i reati della legge Codice Rosso (contro i reati di genere) hanno avuto in questo periodo, emerge osservando le misure di prevenzione emesse come gli ammonimenti, di competenza del questore. Nel 2023 erano stati 20, di cui 17 per stalking e tre per maltrattamenti. Nell’analogo periodo del 2024 si è arrivati a 52 provvedimenti, più del doppio, di cui 31 per stalking e 21 per maltrattamenti. Nel 98% dei casi si è trattato di provvedimenti emessi nei confronti di uomini maltrattanti.
In ambito nazionale si sono registrati, nel 2023, 117 femminicidi, con un trend in diminuzione del -10% rispetto all’anno 2022. Relativamente al 2024 invece gli omicidi commessi nell’ambito del Codice Rosso sono stati 149, con 49 vittime donne di cui 44 uccise nell’ambito familiare o affettivo.
“Il dato relativo alle violenze di genere è sempre più inquietante ed intollerabile – commenta il questore di Ancona Cesare Capocasa – considerando anche i femminicidi, si tratta di una mattanza che ci restituisce una società impotente di liberare le donne dal loro inferno. L’attività operativa e di indagine, pur coronata da efficaci risultati, non è sufficiente ad arginare fenomeni che richiedono un deciso cambiamento culturale, una rinnovata consapevolezza della loro centralità, in quanto indice significativo della civiltà di una moderna società”.