SAN GINESIO – Impiego di due braccianti irregolari sul territorio nazionale, un invaso artificiale senza impermeabilizzazione dove confluivano i reflui della stalla, violazioni di norme per la formazione e la sicurezza dei lavoratori, mancanza di certificazioni di conformità di impianto elettrico e messa a terra, cisterna del gasolio per rifornire i mezzi agricoli, di silos per il mangime e struttura metallica delle stalle.

Per tali violazioni, riscontrate durante i controlli eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Tolentino e Nucleo Ispettorato del Lavoro, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo di un’azienda agricola nella zona di San Ginesio (Macerata), con applicazioni di prescrizioni e ammende penali.

Al 50enne titolare e legale rappresentante della società i carabinieri hanno applicato anche una sanzione amministrativa per lavoro sommerso di 32.500 euro. Sono elementi emersi durante i controlli congiunti e l’azienda agricola interessata – un allevamento di circa 300 bovini da latte e 60 ettari di terreno coltivati a foraggio – potrà poi far valere le sue ragioni nel corso del procedimento per avvalorare eventualmente altre versioni dei fatti.

Per la presenza dei due braccianti di origine indiana, irregolari in Italia, il datore di lavoro è stato deferito per impiego di manodopera clandestina. Poi è stato scoperto l’invaso artificiale di circa 600 metri quadrati che configurerebbe, secondo l’accusa, una grave violazione in materia ambientale: appositamente scavato nel terreno, non impermeabilizzato, vi venivano fatti convogliare, con una pompa, tutti i reflui zootecnici della conduzione della stalla, con conseguente percolato nel terreno sottostante.

A tal proposito i carabinieri Forestali di Sarnano hanno contestato la violazione della normativa ambientale in materia di rifiuti e proceduto al sequestro preventivo della discarica di liquami e del sistema di pompaggio dei reflui. Altre violazioni sono stati riscontrate in tema di sicurezza, salute e formazione sul lavoro. E’ stata rilevata anche la presenza di lastre in acciaio per coprire l’area in cui i reflui della stalla che confluivano nella vasca di contenimento, che lasciavano aperture pericolose per i braccianti.