ANCONA – Angela e Patrizia sono due dei circa 70 genitori di persone disabili che, con una lettera, inviata tra gli altri anche al ministro della salute e al presidente della regione Marche Acquaroli per denunciare la situazione delle loro famiglie dopo un anno di pandemia. I loro figli sono disabili adulti, fuori dal circuito anche dei ristori e che aspettano la vaccinazione. Già scrivono i genitori, sono passati in fondo per l’interpretazione a livello regionale del piano nazionale. Eppure sono loro i più fragili che rischierebbero la vita in caso di contagio o peggio ricovero. Che non possono riprendere a pieno la routine dei centri diurni, gestiti a giorni alterni con la metà degli utenti a rotazione. Mentre madri e padri restano soli, con l’angoscia continua di un contagio.