CIVITANOVA MARCHE – “Subito un consiglio comunale aperto sulla sicurezza”. Lo chiede a gran voce Francesco Micucci, capogruppo del Pd a Civitanova, dopo l’omicidio del tunisino Rashed Amri lunedì notte e pochi giorni prima il 29 luglio l’omicidio del nigeriano Alika Ogorchukwu.
Anche se come dice il primo cittadino Ciarapica “non sono coinvolti civitanovesi”, il problema della sicurezza interessa tutti, spiega Micucci: “se c’è chi spaccia è del tutto evidente che c’è anche chi compra”. Chiede un Consiglio comunale aperto anche il gruppo SiAmo Civitanova di Silvia Squadroni e Lavinia Bianchi, che parlano di una “movida cittadina fuori controllo”. Rincara la dose l’ex sindaco Tommaso Corvatta, di “Futuro in Comune”: “siamo stati tra i pochi a denunciare che l’episodio della morte di Alika non era un fatto isolato, che vi era un clima di crescente tensione in città e che la sicurezza”. Ieri era invece stata Mirella Paglialunga a criticare il governo della città dicendo che il modello Civitanova metropoli è fallito e sottolineando il problema della città con la droga. Parole definite stucchevoli dalla lista di centrodestra, Civitanova Unica che ha invitato a non strumentalizzare i fatti: “il sindaco Ciarapica – spiegano – ha tenuto in questi frangenti un comportamento da vero primo cittadino, prima con il dialogo intrapreso con gli amici e familiari di Alika poi con il diretto e stretto contatto con gli organismi sovracomunali”.