Azienda agricola dell’orrore per bovini e ovini costretti a vivere tra letame e rifiuti in condizioni “incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”, sono così scattate le denunce per il titolare dell’azienda e il proprietario degli animali oltre al sequestro degli animali domestici.
E’ l’esito dei controlli, nei giorni scorsi, dei militari del Nucleo cabaninieri Forestale di Arcevia (AN), insieme al Servizio Veterinario di Ancona, in Comune di Montecarotto (AN) che ha consentito di mettere in salvo gli animali che tra l’altro non erano iscritti alle anagrafi veterinarie, e venivano tenuti in luoghi con un quantitativo eccessivo di letame e abbevreratoi privi di acqua. Non solo “le aree di allevamento risultavano pericolose per l’incolumità degli animali, con spuntoni in ferro e reti taglienti”.
Dai controlli della forestale è emersa anche la presenza di oltre 200 metri cubi di letame accumulato in aree non idonee e con pericolo di dilavamento ed inquinamento delle falde acquifere. L’azienda agricola non risultava autorizzata a gestire l’ingente quantitativo di letame perchè sprovvista di un piano di spandimento agronomico.
Sempre nell’azienda sono stati trovati anche 6 veicoli abbandonati oltre a rifiuti in legno derivanti da pallet, plastiche da imballaggi agricoli e ferro di varia natura oltre a rifiuti urbani per un quantitativo stimato in 70 metri cubi. I due denunciati rischiano le pene previste dal codice penale per il reato di detenzione di animali produttive di gravi sofferenze e dal Codice dell’Ambiente per il reato di gestione illecita di rifiuti, che vanno fino a 26mila euro di ammenda e fino ad un anno di arresto.