ANCONA – In finale, col fiato in gola e poche energie. Ma Gianmarco Tamberi supera la prova di qualificazione del salto in alto. Sabato sera tornerà in pedana per difendere il titolo olimpico conquistato a Tokyo.
Nonostante la febbre dei giorni scorsi che ne ha debilitato il fisico, Gimbo ha superato al primo tentativo la misura di 2.20, dopo aver evitato di cimentarsi nella misura di ingresso (2.15). Ma appena rialzatosi dal materasso dell’atterraggio, ha scosso la testa a mostrare la propria insoddisfazione.
Superata senza errori e al primo tentativo anche la misura di 2.24. Il campione di Ancona ha il tempo per consolare il vice campione del mondo statunitense Harrison appena eliminato.
A 2.27 il primo errore. Subito dopo, nell’altro gruppo, il suo amico Barshim, che a Tokyo vinse l’oro pari merito con Gimbo, si e’ fermato prima dello stacco per un dolore al polpaccio. Prima ancora dei medici, Tamberi è corso a ‘soccorrerlo’, aiutandolo a risolvere il probabile crampo.
Quindi gli altri due errori a 2.27 che non significano comunque eliminazione, bensì lasciapassare per la finale. Gimbo ci sarà (qualificato anche l’altro azzurro in gara Sottile, ndr), ma il linguaggio del corpo sulla pista dello Stade de France non ha bisogno di interpretazioni: ora quasi tre giorni per recuperare energie fisiche e mentali.
Le parole di Gimbo
“Intanto ringrazio tutti quelli che in questi giorni mi sono stati vicino – ha detto a caldo quasi in lacrime -. Oggi bisognava andare in finale, sapevo che sarebbe stata la gara più dura della mia vita perché tre giorni fa ero in ospedale. Per assurdo sarà più facile la finale. Oggi non è andato niente – ha aggiunto – penso di non aver mai staccato. Sapevo di dover sprecare poche energie perché ne avevo poche. È andata bene a 2.20 e 2.24, ma sabato sarà un’altra giornata. Il salto è ancora condizionato, ma sabato non sarà così perché in questi tre anni ho messo tutto nella mia vita per questo e so di meritarmelo più di qualsiasi altra cosa. Adesso è giunto il momento di fare magie con le spalle al muro: sabato è l’occasione della vita, continuerò a crederci. Mi dispiace moltissimo non aver potuto fare il discorso alla squadra di atletica – ha concluso -, ma i miei compagni sanno che credo in loro. Barshim? Ha avuto un crampi, capita, ma lui 2.27 l’ha fatto”.