JESI – I dipendenti della Moncaro, la principale realtà vitivinicola marchigiana attualmente in liquidazione giudiziale con debiti per circa 38 milioni di euro, hanno lanciato un appello per accertare le responsabilità legate alla cattiva gestione che ha portato a questa crisi.

In una nota, hanno descritto la situazione come “sconcertante e inconcepibile”, criticando le istituzioni che, invece di proporre soluzioni unite per preservare i posti di lavoro, sembrerebbero impegnate in una diatriba giuridica su chi debba amministrare l’azienda. Hanno sottolineato che Moncaro non è solo un luogo di lavoro, ma una risorsa fondamentale per il territorio e gli agricoltori.

I lavoratori hanno chiesto un fronte comune in questa emergenza, evidenziando la necessità di una soluzione che garantisca un futuro stabile per l’azienda e valorizzi il lavoro dei soci viticoltori. Hanno ringraziato il Tribunale di Ancona e il Custode per il supporto in questo periodo critico, e hanno espresso gratitudine verso il ministro Adolfo Urso e le forze politiche regionali, sperando che si raggiunga un accordo per rilanciare lo spirito cooperativo della cantina.

Con il tempo che scorre rapidamente, il comitato ha sottolineato l’importanza di prendere decisioni tempestive per evitare un ulteriore deterioramento della situazione e ha espresso fiducia nel fatto che la crisi possa trasformarsi in un’opportunità di rilancio per Moncaro, riconfermandola come eccellenza del settore a livello internazionale.