ANCONA – Il gip Sonia Piermartini non ha ancora convalidato il fermo di Fatah Melloul, il 27enne di origini algerine che si trova in carcere dopo l’omicidio di Klajdi Bitri, ucciso domenica pomeriggio al culmine di una lite in strada a Sirolo.

Sarebbe durato pochi minuti l’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale Melloul si è avvalso della facoltà di non rispondere. La gip Piermartini si è così riservata la facoltà di decidere nel pomeriggio se confermare o meno la custodia in carcere a Montacuto. La difesa ha chiesto la remissione in libertà o, in alternativa, gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Nei prossimi giorni, il pm Marco Pucilli nominerà un consulente informatico, per analizzare il cellulare di Melloul, e un esperto di tracce ematiche, per esaminare l’auto sulla quale viaggiava il presunto assassino, i suoi vestiti e il fucile da sub per cercare il sangue della vittima.

Ieri l’autopsia sul corpo di Klajdi Bitri: la morte del 23enne albanese è avvenuta a causa di una profonda ferita al torace, compatibile con una fiocina da pesca. Tra gli aspetti ancora da chiarire c’è la dinamica del colpo: bisognerà capire se la profondità del colpo sia compatibile con lo sparo dal fucile da sub oppure con un urto.

L’esame autoptico è stato eseguito ieri dalla medica legale incaricata dalla Procura di Ancona, Loredana Buscemi. Ha assistito anche Mauro Pesaresi, medico legale indicato dalla difesa di Melloul Fatah. I familiari del giovane ucciso hanno nominato invece una propria avvocata, Marina Magistrelli, per tutelarsi.