Ragazzina palpeggiata in acqua, condannato un 40enne. Lui si difende: “Colpa delle onde”.

Le avrebbe toccato mentre facevano il bagno un braccio, poi il fianco e infine il sedere. Un dipendente comunale, pesarese, all’epoca dei fatti 45enne, incensurato, si giustifica imputando lo sfregamento alle onde forti e con un mare da bandiera rossa. I fatti risalgono all’estate del 2014, mare di Ponente a Pesaro. 

Vittima del palpeggiamento una turista di soli 16 anni, bergamasca, che invece dà una lettura totalmente diversa: “Quell’uomo mi ha toccato volutamente e non c’entra il mare grosso. Mi ha detto di essere lì con me su richiesta di mia nonna. Ma non era vero. Lei non gli aveva detto niente. Poi mi ha anche seguito sotto la doccia chiedendomi il numero di cellulare oltre a pregarmi di non dire niente a mia nonna che si trovava sotto l’ombrellone”.

Alla luce delle testimonianze, ieri il tribunale di Pesaro ha condannato l’uomo a 14 mesi di reclusione per violenza sessuale (pena sospesa). Nel frattempo, l’imputato aveva già risarcito il danno pagando alla ragazza 5000 euro.