ANCONA – La detenzione ad Ancona lontano da casa e la morte del detenuto deceduto nel sonno nella notte tra sabato e venerdì al carcere di Montacuto sarebbero le cause che hanno innescato gli atti di autolesionismo compiuti da quattro carcerati di origini nordafricane sabato e domenica nella struttura penitenziaria dorica.

Atti che gli stessi hanno definito come una forma di protesta per la morte del compagno. Gli uomini si sono in un primo momento feriti alle braccia con alcune lamette, procurandosi dei tagli. Poi domenica uno dei quattro, ora ricoverato nel reparto di psichiatria del Torrette di Ancona, avrebbe anche tentato di togliersi la vita legandosi un cappio intorno al collo.

Sulle richieste di trasferimento avanzate dai quattro è chiamata ora ad esprimersi l’amministrazione penitenziaria competente. Mentre si attendono gli esiti dell’autopsia per chiarire definitivamente le cause del decesso del quinto detenuto, anche se l’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di una morte per cause naturali.

La situazione complessiva a Montacuto attualmente risulta sotto controllo, ma il Garante dei Diritti chiede che si affronti quanto prima il problema dell’autolesionismo, che negli ultimi anni ha annoverato diversi casi.