ANCONA – L’idea è dunque di partire, il 26 aprile, con la soglia minima del 60% prevista dal nuovo decreto e di non allargare per il momento la presenza in classe degli studenti degli istituti superiori marchigiani.
La decisione è motivata non solo dalla prudenza, sebbene i dati dell’Asur indichino un miglioramento nei contagi e nei ricoveri, ma anche perché il servizio dei trasporti pubblici che deve marciare con una capienza ridotta al 50% non riuscirebbe a garantire ulteriori corse per un numero superiore di studenti.
Il tema è emerso a ridosso della sottoscrizione dell’accordo di programma tra la Regione Marche, l’Ufficio scolastico regionale e gli Ospedali Riuniti di Ancona per assicurare ad alunni e studenti affetti da gravi patologie, l’erogazione di servizi scolastici alternativi in ospedale o a domicilio che permettano loro di non interrompere il proprio corso di studi.