ASCOLI PICENO – Maxi inchiesta sui rifiuti da parte della Direzione distrettuale antimafia di Ancona, nel mirino la discarica Alto Bretta di Ascoli Piceno nella quale sarebbero stati conferiti rifiuti non autorizzati con profitti illeciti per oltre 4 milioni di euro e danno all’ambiente . Tra gli indagati, 22 persone e due imprese a cui è stata notificata la chiusura delle indagini, anche la consigliera regionale ex vice presidente della regione Marche Anna Casini e Piero Celani, ex sindaco di Ascoli, i sindaci di Montegallo e Roccafluvione Sergio Fabiani e Francesco Leoni, oltre ai responsabili della “Geta srL la società che gestiva la discarica e ad alcuni esponenti di Polizia e Carabinieri.

L’ipotesi accusatoria mossa dalla procura parla di corruzione ,associazione a delinquere finalizzata a reati contro l’ambiente, traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale, accesso abusivo alla banca dati della polizia. Stando alle indagini i referenti della società addetta alla discarica, gestita da Ivan Brandimarte, con sede ad Ancarano, ed i politici presumibilmente coinvolti hanno permesso nel tempo smaltimento di sostanze speciali, in qualche caso anche “pericolose” provenienti dal aziende del Nord Italia, in cambio di favori di vario genere. Il periododi attività della ditta monitorato dall’indagine della Procura distrettuale di Ancona va dal 2013 al 2020.

Tutti gli indagati hanno venti giorni per chiedere alla procura di essere sentiti o depositare memorie difensive. All’esito il pm deciderà se chiedere, caso per caso, il rinvio a giudizio o l’archiviazione dell’inchiesta.