JESI – Stava effettuando delle manutenzioni sul tetto di un’azienda quando, per cause ancora in fase di ricostruzione, sarebbe precipitato al suolo da un’altezza considerevole. Una caduta, questa, purtroppo rivelatasi fatale per un uomo sui 50 anni, morto stamattina alla Cnh Industrial di Jesi. La tragedia si è consumata poco prima delle 10.30.

Nonostante i disperati tentativi di rianimazione dei sanitari del 118, arrivati con l’eliambulanza e con la Croce Verde di Jesi, per l’operaio – dipendente di una ditta esterna – non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche i carabinieri di zona per chiarire la dinamica del drammatico infortunio sul lavoro, a tutt’ora incerta.

Sotto choc le altre persone che si trovavano nell’azienda. Dopo una riunione sindacale, è stata disposta la “messa in libertà” dei lavoratori: torneranno nel sito produttivo lunedì. “Le segreterie provinciali dei sindacati, unitamente alle Rsa di stabilimento, esprimono il loro profondo dolore e la massima vicinanza alla famiglia del lavoratore di una ditta esterna adibita alla manutenzione all’interno del sito produttivo, coinvolto nell’infortunio mortale avvenuto questa mattina nello stabilimento Cnh di Jesi”, hanno scritto in una nota le organizzazioni sindacali. Poi, sul tremendo episodio: “Ancora un incidente, ancora un infortunio mortale. Questa situazione nel nostro Paese è diventata inaccettabile. Fim Fiom Uilm Aqcf ribadiscono che la salvaguardia della vita e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere un dovere dello Stato, delle istituzioni e delle associazioni industriali. La cultura della salute e sicurezza deve essere un patrimonio comune e le risorse utilizzate anche in formazione non possono essere considerate costi ma investimenti per il futuro del nostro Paese”.

È intervenuto anche il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo: “Con profondo sconcerto ho appreso questa terribile notizia e mi stringo al dolore della famiglia dell’uomo, lavoratore di una ditta esterna adibita alla manutenzione del sito produttivo. Raccolgo con preoccupazione un dato di fatto che, al netto delle dinamiche che stanno raccogliendo le autorità competenti, ritengo inaccettabile. Daremo la massima attenzione e sostegno ad ogni impulso necessario al superamento di un fenomeno, quello degli incidenti sul lavoro, ancora purtroppo presente ed allarmante”.

In una nota congiunta anche Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e Gianluca Giuliano, commissario regionale Ugl Marche, esprimendo cordoglio ai famigliari della vittima: “L’Ugl chiede al Governo di intervenire immediatamente al fine di rafforzare le misure di sicurezza sul lavoro. È doveroso fermare simili tragedie intensificando i controlli e garantendo un’adeguata e continua formazione”.