Una notte in pronto soccorso, una di quelle toste, con i codici rossi che arrivano tutti di colpo e poi i codici gialli che si affollano uno dopo l'altro, una notte in cui è davvero difficile stare dietro a tutti.

Giulia, 15 anni, arriva al nosocomio di Fermo con una febbre altissima e insensibilità agli arti, la visita, qualche esame, poi la dimissione, con una diagnosi di influenza, forse un po' affrettata. Un caso strano quello della ragazza su cui il dottor Bernetti Evengelista, chirurgo in pensione, che lavora per la cooperativa Nuova Agenzia Res presso il Pronto Soccorso di Fermo, continua a rimuginare per tutta la notte … ha il dubbio che si tratti di qualcosa di grave.

Così dopo aver terminato il proprio turno intorno alle 7 di mattina, invece di andare a riposarsi, non ci pensa due volte e si presenta a casa della ragazza. Suona alla porta e spiega la situazione ai genitori Catiuscia e Marco, dicendo loro di portarla subito all'ospedale, nel reparto di neurologia. Bernetti Evangelista non sbagliava. La ragazza non aveva una semplice febbre alta, ma una seria infiammazione midollare. Senza cure, Giulia rischiava di perdere l'uso delle gambe. La stessa mattina la giovane viene ricoverata in neurologia doveg resterà per 10 giorni. Giorni difficili, a tratti spaventosi, raccontano i genitori, ma ora finalmente tutto è passato, spiega mamma Catiuscia, Giulia adesso sta bene. 

Merito del dottor Francesco Bernetti Evangelista, che a 71 anni, dopo una vita di lavoro, continua a salvare vite. Forse proprio per questo lui non dà peso alla vicenda e non rilascia interviste, "Sono medico da 40 anni  – racconta a telecamere spente – ho operato circa 30mila persone, insomma non ho fatto proprio nulla di speciale, solo il mio lavoro di medico", ribadisce a più riprese. Eppure qualcosa di speciale l'ha fatto, dicono mamma Catiuscia e papà Marco, Giulia oggi corre, sorride e vive felice grazie a quell'istante in cui lui ha deciso di bussare alla loro porta.