La pioggia non ha fermato i draghi cinesi che oggi pomeriggio al suono dei tamburi hanno sfilato per le vie storiche della città a capo di un lungo corteo di suonatori, guerrieri e danzatrici. La sfida al maltempo lanciato dall’Istituto Confucio dell’Università di Macerata per l’ormai tradizionale capodanno Cinese ha avuto un chiaro vincitore. Segno è stata una piazza Mazzini gremita, trasformata in un borgo tipico del gigante asiatico, con un sontuoso arco rosso e oro adorno di leoni e animali mitologici ad accogliere i partecipanti in botteghe del tè, ristorantini a cura dell’azienda Itaci, giochi tipici, costumi, arti del ritaglio carta e della calligrafia. La manifestazione è giunta alla sua nona edizione e vede la collaborazione del Comune di Macerata, ieri pomeriggio rappresentato dall’assessore Riccardo Sacchi. Soddisfatto il rettore John McCourt. “Il rapporto tra Macerata e la Cina – ha detto -. è molto importante e antico, risalente ai tempi di Padre Matteo Ricci. Un legame a cui teniamo e su cui investiamo molto, come dimostrano gli insegnamenti di lingua e cultura cinese che abbiamo nei corsi di laurea in Mediazione linguistica e in Lingue. E come dimostra l’impegno del nostro Istituto Confucio, il solo riconosciuto come Modello in Italia insieme a quello di Roma La Sapienza”. A ribadire questa forte connotazione dell’Ateneo maceratese è la notizia che, proprio in questi giorni, il Time Magazine, uno dei più autorevoli e prestigiosi settimanali del mondo, in un articolo sul web cita gli studi di Marco Meccarelli, docente Unimc di storia dell’arte, per spiegare le origini millenarie del mitologico Drago cinese.

 

A caratterizzare la festa di primavera maceratese è il coinvolgimento, oltre a insegnanti e studenti, anche di tante associazioni e istituzioni locali, come l’Accademia Arti Marziali Giuseppe Giosuè, l’Accademia di Lingua Cinese delle Marche, la compagnia circense VisionAria, Macerata No Go. La direzione artistica è di Daniele Montenovo, responsabile e coordinatore per la provincia di Macerata dell’Accademia Giosuè. “Per noi è una tradizione molto importante che si rinnova – ha ribadito il direttore dell’Isituto Confucio Giorgio Trentin – e vuole portare le persone a scoprire piccoli aspetti e angoli di questo universo culturale che sembra lontano e che invece, soprattutto per Macerata, è così vicino”.

I festeggiamenti si sono aperti con il corteo di draghi, leoni danzanti, tamburini e altri figuranti per un totale di circa 70 partecipanti che da Piazza Annessione ha raggiunto piazza Mazzini. Qui, sul palco accanto alla città dei draghi, si sono succeduti almeno cento artisti in spettacoli di danza, musica, canto, arti marziali, poesie, anche se purtroppo la pioggia, fine ma persistente, ha reso difficoltosi i numeri più acrobatici.