I vicini di casa, gli amici, i conoscenti, sono una decina i testimoni sentiti in aula nel corso del processo d'appello per la morte di Rosina Carsetti, la 78enne ritrovata senza vita nella sua abitazione a Montecassiano il 24 dicembre del 2020.

In primo grado per il suo omicidio è stato condannato solo il nipote Enea Simonetti, ergastolo per lui, assolti invece dall'accusa di omicidio e maltrattamenti la figlia di Rosina, Arianna e il marito dell'anziana Enrico Orazi.

Testimonianze quelle odierne che hanno confermato quanto già emerso nel giudizio di primo grado, offrendo il quadro di un'anziana maltrattata, lasciata spesso senza denaro e persino senza riscaldamento e acqua calda. Testimonianze che, ribadisce la difesa del nipote Enea, dipingono un ruolo molto defilato da parte del giovane nelle scelte famigliari, raccontanto invece di un rapporto conflittuale tra l'anziana e la figlia Arianna, come già amerso nel procedimento di primo grado.

Altri testimoni verranno sentiti dalla Corte d'Assise di Appello il 24 aprile, la sentenza nei confronti dei tre è invece prevista per il prossimo 5 giugno.