ANCONA – Costretta ad atti sessuali e poi ricattata. Se si fosse opposta le avevano detto che avrebbero fatto girare i video che la vedevano protagonista così nessuno l’avrebbe sposata. Protagonista della vicenda una ragazza bengalese che ha trovato la forza di spezzare la catena e denunciare quanto stava subendo ai Carabinieri. Gli stessi  hanno arrestato per violenza sessuale, detenzione di materiale pedopornografico, diffusione di immagini e filmati a contenuto sessualmente esplicito e violenza privata nei confronti di due fratelli, di 19 e 25 anni del Bangladesh.  Esercitando continue pressioni psicologiche sulla vittima, uno degli arrestati, titolare di un negozio di telefonia,  aveva pure provveduto a realizzare ulteriori filmati che la riprendevano in atteggiamenti sessualmente espliciti, arrivando anche a costringerla, quando non fosse possibile organizzare degli incontri, a effettuare delle videochiamate tramite WhatsApp. Quando la ragazza si era ribellata l’uomo aveva reagito diffondendo il filmato tra i propri conoscenti, mostrandolo pure ai genitori della vittima, dicendo di volerle rovinare la vita perché, in quel modo, le avrebbe “impedito di trovare un marito” in quanto nessuno, nella loro comunità, “avrebbe accettato di sposare una donna che si era prestata a fare simili cose”. Un incubo finito grazie al lavoro dei Carabinieri dell’Arma e l’arresto dei due.