Patrizia Gioia ci mostra casa sua da lontano: siamo a Ussita, uno dei paesi del post sisma 2016, epicentro di una delle scosse del 26 ottobre. Qui, dal versante dove si trova la casa di Patrizia, la ricostruzione è bloccata perché l’area è in R4, ovvero a rischio idrogeologico. Il paradosso è che il perimetro che delinea il pericolo taglia, secondo le carte, a metà l’abitazione. 

Patrizia con la famiglia vive ora  in una SAE, una soluzione abitativa di emergenza, ma come tanti altri ha trascorso notti in roulotte e qualche anno da sfollata al mare. Vorrebbe solo rientrare a casa, la sua andrà demolita e ricostruita,  ma dopo 8 anni ancora problemi e cavilli. 

C’è un progetto già finanziato già dal 2017 per la mitigazione del rischio idrogeologico con la realizzazione di un canale di scolo che dovrebbe partire dalla frazione Calcara e scendere a valle, Ussita.

Tutto si è bloccato fino al 2021 poi con un’altra ordinanza commissariale è stata messa a bilancio la cifra di 43 milioni di euro per una serie di interventi per contrastare il rischio idrogeologico su Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Il progetto risulta redatto dal Consorzio di bonifica per la questione Valruscio ma si attende, da ormai molti mesi, la convocazione della conferenza dei servizi per l’approvazione.

Sono diverse centinaia i cantieri bloccati per lo stesso motivo.