A essere sconvolgenti per il fratello di Benedetta Vitali e per gli altri familiari delle sei vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo sono le dichiarazioni rilasciate in aula dall'amministratore unico della magic srl la società di gestione del locale, Francesco Bartozzi.

Ascoltato come testimone nel corso dell'ultima udienza al tribunale di Ancona, Bartozzi, che ha già definito la sua posizione patteggiando una pena di due anni e otto mesi, ha raccontato di come durante i controlli effettuati dalla commissione di vigilanza all'interno del locale nell'ottobre del 2017 per il rinnovo della licenza non fossero emerse criticità nell'uscita di sicurezza dove poi la notte dell'otto dicembre 2018 morirono le sei vittime della tragedia e rimasero ferite altre persone. In particolare ha detto che criticità non furono rilevate nemmeno sulla balaustra che poi crollò sotto il peso delle persone accalcate sulla rampa.

Nel corso delle sue dichiarazioni Bartozzi ha anche chiarito come nonostante il suo ruolo di fatto la gestione del locale fosse completamente in mano a Marco Cecchini, dj e gestore di fatto della discoteca e a Carlantonio Capone, socio della Magic entrambi già condannati con rito abbreviato a 5 e 4 anni.

Nel corso delle dichiarazioni è arrivato a definirsi un prestanome che si limitava a firmare i documenti che i due soci gli sottoponevano e di come fosse risaputo da tutti che in serate che prevedevano artisti ospiti come quella organizzata con Sfera Ebbasta la capienza del locale venisse superata.