PORTO RECANATI – Arrestati perché considerati responsabili in concorso del reato di detenzione ai fini di spaccio di significativa quantità di hashish. È l’accusa che pende nei confronti di un 24enne di Cingoli e un cittadino bengalese di 21 anni residente ad Ancona, sorpresi la scorsa notte dai carabinieri di Porto Recanati.

I due giovani sono stati fermati per un controllo stradale nel tratto portorecanatese della Statale adriatica, in direzione nord, mentre viaggiavano a bordo di una Opel Corsa a noleggio. Il comportamento nervoso del ragazzo italiano alla guida ha insospettito i militari che hanno voluto vederci più chiaro.

Sotto al sedile hanno rinvenuto uno zaino contenente un panetto di hashish di circa un etto e la somma in contanti di oltre 4mila euro in banconote di diverso taglio. Gli accertamenti sono stati quindi estesi alle rispettive abitazioni e, grazie alla fattiva collaborazione del personale della Stazione carabinieri di Cingoli e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche, sull’armadio della camera da letto del primo dei due è stato recuperato un altro zaino contenente complessivamente ulteriori 19 panetti di hashish per un peso complessivo di circa un chilo, la somma in contanti di 18mila euro, un bilancino di precisione, diversi telefoni cellulari, un computer ed alcuni biglietti di appunti di cessioni, mentre, presso l’abitazione del cittadino straniero al quarto piano di una palazzina al centro di Ancona, occultato nel cesto della biancheria sporca nella sua camera, è stato invece trovato un involucro contenente circa 50 grammi di hashish.

Il materiale, i telefoni cellulari e la sostanza stupefacente sono stati ovviamente sottoposti a sequestro, mentre l’ingente somma di denaro, considerata provento dell’attività illecita di spaccio, è stata versata su libretto di deposito giudiziario. I due giovani al termine delle attività di identificazione sono stati trasferiti presso il carcere di Ancona Montacuto in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Saranno difesi, rispettivamente, dagli avvocati Fabio Riccucci e Barbara Badaloni.