“Mi è sempre piaciuto che qualcuno possa capire come mi sento, cosa vuol dire essere più in basso, tutto quello che ho sofferto”. Maicol è un vivace ragazzino costretto sulla sedia a rotelle dalla nascita, che un giorno ha visto tutta la sua classe delle medie dell’Istituto Miramare di Rimini sedersi in carrozzina come lui. La sua è solo una delle tante storie esemplari raccontate alla settima edizione del Premio Inclusione 3.0 promosso dall’Università di Macerata, in un emozionante pomeriggio condotto da Giusi Minnozzi al Teatro Lauro Rossi. La manifestazione ha chiuso la Settimana dell’inclusione, “una settimana identitaria per noi – ha sottolineato il rettore John Mc Court – che cresce ogni anno. Oggi non abbiamo premiato dei singoli, ma tanti soggetti impegnati ogni giorno per rendere la vita migliore attraverso il lavoro di squadra. È un’iniezione di positività di cui abbiamo bisogno”. A gremire il teatro, anche gli studenti dei corsi di specializzazione sul sostegno. “Futuri insegnati – ha notato la prorettrice di Unimc e presidente della Sipes Catia Giaconi – per i quali è importante confrontarsi con realtà che possano ispirarli nei loro percorsi formativi”. Formidabile il gruppo dell’Ente nazionale sordi, che ha tradotto coreograficamente nel linguaggio dei segni le canzoni di intermezzo.
Tra i premiati c’era anche il Comune di Macerata, rappresentata dalla vicesindaca e assessora alle politiche sociali Francesca D’Alessandro accompagnata dal registra Leonardo Accattoli, per l’impegno in tante iniziative di supporto a tutta la cittadinanza, in particolare attraverso il progetto In-Opera. Anche la Fondazione Marche Cultura con il presidente Andrea Agostini è salita sul palco per il progetto “In viaggio con i Guerrieri di Cagli”, un percorso accessibile e inclusivo del Museo Archeologico e della Via Flaminia di Cagli premiato nella sezione “Arte, danza e musica”.
Quattro sono stati i premi speciali, assegnati a progetti che utilizzano i linguaggi dei social, la recitazione o lo sport. Come “The Deaf Soul”, una community Instagram, nata da un’idea di Ludovica Billi e Chiara Bucello, due content creator, che raccontano il mondo della sordità in modo accattivante e accessibile; “Teatro a rotelle”, gruppo studentesco di recitazione dell’Università di Verona, che affronta anche pregiudizi e stereotipi; “Pepe, Zenzero e Cannella”, docufilm realizzato dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti e dall’Istituto per la ricerca la formazione e la riabilitazione di Ancona, che ha coinvolto attori, vedenti e non vedenti, dai 20 agli 80 anni; il format di eventi "Ognuno a modo suo. Sport senza barriere", promosso da Tetrabondi onlus di Roma per trasformare lo spazio urbano in un ambiente inclusivo.
Premiati per l’inclusione scolastica: “Winter Talent Camp” dell’Università del Salento, un modello di inclusione culturale e sociale per bambini plusdotati; “We are talking the world” dell’Istituto Petrucci Montecastrilli in provincia di Terni con il gruppo operativo Eco-in; “Seduti per un giorno” della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Miramare di Rimini; “Inclusione e relazioni” realizzato dall’Istituto Ipseoa di Avellino, per promuovere il rispetto della diversità e l’interculturalità.
Per l’innovazione tecnologica: “Amelie” dell’Associazione italiana Sindrome di Rett di Siena, un software di gioco e apprendimento per bambine e ragazze con sindrome di Rett; la piattaforma Intellica di Cooss Marche, una tecnologia assistiva digitale per potenziare le funzioni cognitive; “Smart wheelchair” dell’Istituto di istruzione secondaria "Volta-De Gemmis" di Bitonto, una sedia a rotelle smart per monitorare i dati biometrici di chi la utilizza.
Si passa quindi allo sport con: Katautism, della Fijlkam per l’inclusione dei bambini con disturbo dello spettro autistico attraverso judo e karate; Sport4all di Happy Wheels di Livorno, con la creazione di un ambiente accogliente e personalizzato sulle esigenze di ogni partecipante; “Tutti a cavallo” di Cavalli delle Fonti di Civitanova, centro sportivo di equitazione e azienda agricola sociale, che ha ricevuto anche il premio del pubblico; “La terza via dello sport” realizzato dall’Ente italiano sport inclusivi, che, partendo dal baskin, ha riprogettato altre discipline per far giocare insieme persone con disabilità e senza.
Premiati per la sezione dedicata a vita indipendente, inclusione sociale e lavorativa: ‘‘Beer-Firm’’ della Astuta Ability Academy di Civitanova, che si occupa di produzione di birra artigianale con ragazzi con sindrome dello spettro autistico; “Le chiavi di casa” dell’Associazione Italiana Persone Down di Bergamo, per promuovere lo sviluppo di autonomie personali, domestiche, sociali e relazionali; il Laboratorio Creativo della Fondazione Div.ergo di Lecce, con artisti con disabilità intellettiva impegnati in attività manuali e culturali; “Aida” dal CrhackLab Foligno 4D per migliorare la qualità della vita delle persone con Alzheimer e di chi li accudisce.
Infine, gli altri premiati per la sezione dedicata a arte, danza e musica: "Hope Trees" dell’Associazione Ijshaamanka di Pergola, Pesaro Urbino, che porta in scena attori professionisti con o senza disabilità; "Quando la musica cambia la vita” dell’Associazione UtReMi di Macerata focalizzato sull’apprendimento della musica come strumento pedagogico.