ANCONA – E’ ancora senza presidente all’orizzonte il porto di Ancona. Fa sapere il presidente della Regione Acquaroli dopo il colloquio con il collega governatore dell’Abruzzo Marsilio. Dice Francesco Acquaroli: “All’inizio di questo percorso di nomina avevamo chiesto al Ministro la possibilità di ampliare la rosa di nomi tra cui scegliere, alla fine però la terna fornita è stata quella composta da Paolo Messineo, Rodolfo Giampieri e Matteo Africano. L’intesa è stata trovata sull’ing. Africano e prendiamo atto che i dubbi sollevati dal relatore sull’adeguatezza del suo curriculum, nonostante la copiosa documentazione fornita, sono stati ampiamente confutati con il voto della commissione alla Camera. La relazione è stata infatti bocciata 22 a 7. Ora ci aspettiamo che il Ministro proceda alla nomina da lui proposta e porti a conclusione l’iter, restituendoci finalmente il Presidente dell’Autorità Portuale. Una scelta diversa darebbe spazio all’ipotesi che non siano state fatte le dovute verifiche da parte del ministero e questo sarebbe molto grave”.

Dice il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi: “Il tentativo del presidente Acquaroli di addossare responsabilità al ministro Giovannini sulla mancata nomina di Matteo Africano alla presidenza dell’Autorità di Sistema portuale di Ancona è un’imbarazzante arrampicata sugli specchi che, se possibile, rende ancora più grave la crisi venutasi a creare a danno del tessuto economico marchigiano. Acquaroli dice che il ministero avrebbe dovuto verificare il curriculum di Africano, ma dimentica che l’indicazione di quel nome è partita da lui e dal presidente della Regione Abruzzo. Se ci sono state delle omissioni, quindi, è evidente che sono in primis a carico di Acquaroli e Marsilio, autentici passacarte della Meloni. Del resto, ricordo bene la sua vaga risposta all’interrogazione presentata dal gruppo assembleare del Partito Democratico sui criteri da egli adottati per la scelta del nome da proporre al ministero, dove si capiva chiaramente che il nome era stato scelto ancora una volta a Roma alle spalle dei marchigiani. Ad Acquaroli, e a chi insieme a lui, come certi parlamentari del Movimento 5 Stelle, sta giocando in maniera poco trasparente con il futuro dei porti marchigiani, chiediamo di smetterla immediatamente e di iniziare a confrontarsi con amministrazioni, imprese e organizzazioni sociali locali per una nuova candidatura condivisa, competente e che guardi davvero ai bisogni del nostro territorio”.