“Qui abbiamo subito un bombardamento, basta fare un giro per Sassoferrato. Dopo dieci giorni di attenzione, i media ci hanno un pò dimenticati. Ci siamo rialzati, siamo ripartiti, ma da soli. Dopo 5 mesi appettiamo i primi aiuti veri: dei 200 milioni stanziati dal Governo ancora non abbiamo ricevuto un euro”.
Le parole, dure come le pietre trascinate dal fiume durante l’alluvione del 15 settembre scorso, sono del Sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci. L’occasione: l’incontro con i giornalisti dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) convocati a Sassoferrato dalla presidente Regionale Egizia Marzocco per riflettere sui temi del Sinodo 21′-23′. Il tono del primo cittadino è deciso, senza polemica, ma pieno di passione e determinazione. “L’alluvione di 5 mesi fa ci ha insegnato tanto, mi ha insegnato tanto, e dovrebbe ricordare a tutti noi che i problemi non stanno solo a valle, anzi. Occhio – ammonisce Greci – perché se la montagna nessuno la governa, a partire dallo spopolamento, dalla carenza di servizi, poi i problemi arrivano anche a valle, in termini di ambiente, manutenzioni, ecc. Il 15 settembre ci deve insegnare che il problema di un fiume si deve affrontare a partire dalla montagna fino a valle, non solo sulla costa”.
“Ricordo le parole di un imprenditore avvicinato dal Presidente Acquaroli durante il primo sopralluogo a poche ore dalla tragedia – racconta Greci – i soldi mi servono settimana prossima, non tra due mesi, ho i miei dipendenti da pagare e il lavoro da mandare avanti, se no devo chiudere. Una settimana dopo lui era ripartito, da solo, con le sue forze. Questi benedetti soldi (i 200 milioni stanziati dal Governo, ndr) ancora non arrivano”.
Greci cerca di guardare anche al bicchiere mezzo pieno: “La nostra fortuna quella sera è che tutto il disastro è successo prima dell’ora di cena, quindi non abbiamo avuto vittime, ma 6 feriti. Se fosse successo due ore dopo – sospira il Sindaco – anche noi a Sassoferrato avremmo contato delle perdite umane. Ci siamo subito rimboccati le maniche. Abbiamo fatto lavori in somma urgenza per 7 milioni di euro, per non lasciare nessuno al suo destino. Devo dire grazie alle ditte del territorio, che hanno lavorato tanto, anticipando addirittura le spese senza avere nulla, per ora, in cambio; un grande spirito di partecipazione. Altri comuni invece non hanno avuto la stessa fortuna. Dopo i primi 10 giorni di clamore mediatico anche nazionale ci siamo sentiti un pò soli, ma ci siamo rimboccati le maniche, c’è troppo da fare per stare a recriminare: la nostra stima dei danni è di 65 milioni. Orograficamente tante cose non sono più come prima: gli alvei fluviali hanno deviato il loro percorso, alcuni hanno ripreso a scorrere come facevano anticamente, prima dell’intervento dell’uomo. Le Strade comunali sono sistemate, ma in modo emergenziale, serve un intervento strutturale”.
Greci ha ringraziato per l’occasione di poter tornare a fare il punto su Sassoferrato i colleghi della stampa Cattolica, in particolare la Presidente regionale Marzocco e quello nazionale Vincenzo Varagona. “Non dimenticate che il 15 settemnre sono successe due cose – ha salutato il primo cittadino – aiutateci a raccontare che c’è stata un’alluvione valliva, si, ma anche la distruzione di un territorio interno. C’è stato un vero bombardamento qui, vi basta guardarvi intorno, il problema è che non tutti l’hanno capito”.
Dal canto suo, la Presidente Marzocco ha confermato, coadiuvata dalla collega Veronique Angeletti che co-organizzato l’evento, l’impegno della stampa Cattolica Marchigiana dell’Ucsi a tenere alti i riflettori sui territori delle aree interne e sulla ricostruzione post alluvione, a partire dai 200 milioni di euro, promessi, stanziati e non ancora arrivati. Oltre al Presidente Nazionale Vincenzo Varagona, è intervenuto all’appuntamento anche il Direttore regionale dell’Ufficio Comunicazioni Sociali e, in collegamento da Roma, la Vaticanista del TG2 Vania De Luca.
(Ha moderato l’incontro il nostro Maurizio Socci, ndr)

