Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4438 tamponi in tutto: 2416 nel percorso nuove diagnosi (di cui 561 nello screening con percorso Antigenico) e 2022 nel percorso guariti. I nuovi positivi sono 406. Il rapporto tra positivi positivi e testati è pari al 16,8%. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 561 test e sono stati riscontrati 28 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 5%.

Il Covid dunque contagia di meno, lo fa in maniera meno grave rispetto ad una settimana fa, ma il numero dei decessi nelle Marche resta comunque ancora alto (ieri altre 11 vittime) Una speranza viene dalla minore pressione sugli ospedali.

La distribuzione territoriale. 93 positivi nelle ultime 24 ore in provincia di Macerata, 114 in provincia di Ancona, 123 in provincia di Pesaro-Urbino, 14 in provincia di Fermo, 43 in provincia di Ascoli Piceno e 19 fuori regione.​ Questi casi comprendono soggetti sintomatici (62 casi rilevati), contatti in setting domestico (108 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (112 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (10 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti rilevati in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (1 caso rilevato), screening percorso sanitario (2 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 106 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.

Il quadro generale. Dopo cinque lunghe  settimane l’Rt torna sotto l’1 e passa da 1.04 a 0.86. Bene anche l’incidenza che da 226.75 arriva a 194.36 e si mantiene sotto la media nazionale di 210.80. Diventa così ‘bassa’ la classificazione di probabilità di diffusione del virus. In diminuzione anche i casi settimanali: dai 3.430 della settimana scorsa a 2.940 (dal 15 al 21 marzo ce n’erano stati 4.284).

I reparti ospedalieri, però, continuano a soffrire. Il calo c’è ma siamo ancora a una pressione da “rosso”. Secondo i dati di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), le terapie intensive passano dal 57% del 2 aprile, al 54% del 9 aprile. I reparti Covid non critici, invece, dal 58% al 53%. Questi dati, in realtà, sono ancora da zona rossa, per questo la valutazione di impatto sugli ospedali è ancora ‘alta’. Ma il calo di queste percentuali comincia a farsi vedere.

La classificazione complessiva di rischio è ‘moderata’. Dunque zona arancione per le Marche per il mese di aprile. L’obiettivo della Regione è continuare a far abbassare le percentuali di occupazione degli ospedali, per poter almeno avvicinarsi alla media nazionale del 40%.

Ancora troppo alto il numero delle vittime. Dopo gli 8 casi registrati venerdì dal Servizio Sanità della Regione, ieri vittime in crescita, ben 11: si tratta di 6 uomini e 5 donne di età compresa tra 68 e 98 anni, quattro di cui risiedevano nella provincia di Ancona. Si tratta di un 75enne di Cerreto d’Esi, una 86enne di Chiaravalle, un 68enne di Osimo e un 76enne di Ancona. I primi due sono deceduti all’ospedale di Jesi, gli altri al regionale di Torrette. Si aggiorna drammaticamente la lista dei lutti provocati dalla pandemia, con la conta salita a 2.771, praticamente quasi tutti con patologie pregresse e con un’età media di 82 anni.