Un impero del falso, con borse e scarpe di Louis Vuitton, Gucci e Christian Louboutin quasi identici agli originali, per 1400 persone coinvolte come acquirenti, adescati attraverso annunci su Instagram. Tra le menti dell’operazione, una giovane di 27 anni di Cupramontana.
E’ l’esito dell’operazione anticontraffazione sul web “Fake shopping” della Compagnia della Guardia di Finanza di Jesi (AN).
Sette le persone indagate tra le province di Ancona, Macerata, Palermo e Barletta-Andria-Trani. I denunciati si occupavano di intercettare potenziali clienti, concordare il prezzo dei prodotti di lusso (molto più bassi degli originali), e organizzare le spedizioni dalla Cina, Paese dal quale partivano tutte le spedizioni della merce acquistata, che venivano recapitate direttamente al domicilio dell’acquirente. Gli indagati sono accusati del reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Il meccanismo per eludere i controlli: link con borse e scarpe senza firma
Il meccanismo dietro il falso funzionava in questo modo: su Instagram venivano inseriti appositamente dei link dedicati che pubblicizzavano prodotti analoghi a quelli delle grandi firme ma privi di marchio e senza indicazione del prezzo, al fine di eludere eventuali controlli delle autorità.
Successivamente, i potenziali clienti, avevano successivi contatti con i venditori attraverso la messaggistica di Instagram e Whatsapp, dove venivano svelati la vera natura dei prodotti di lusso contraffatti e i relativi prezzi d’acquisto, di gran lunga inferiori agli originali. Una volta scelto il prodotto, il cliente procedeva al pagamento in forma anticipata, prevalentemente mediante accredito su carte Postepay, sotto forma di ricarica o di bonifico, con successiva consegna tramite corriere espresso con spedizione dall’Estremo Oriente.
Tre anni di indagini: multe anche per gli acquirenti
I finanzieri hanno ricostruito tre anni di acquisti del falso (2017-2020), per 1400 clienti finali rintracciati, sanzionati ognuno per una cifra di 200 euro, a titolo di violazione amministrativa, per un totale di 284mila euro.
L’operazione svolta si inquadra nell’ambito delle più ampie attività eseguite dal Corpo a salvaguardia del mercato dei beni e servizi, con particolare riguardo alla contraffazione, alla tutela del “Made in Italy” e alla sicurezza dei prodotti, a favore della salute dei consumatori e della libera concorrenza.