L’area IPAK è stata diversi anni fa inserita all’interno dell’anello di protezione del Santuario di Santa Maria a piè di Chienti, questo significa che un eventuale acquirente avrebbe avuto la sola possibilità di ristrutturare l’esistente o di demolire lasciando l’area a verde. Per questo motivo nessuna manifestazione di interesse è stata presentata nei tanti anni in cui l’area è stata inserita nelle aste pubbliche. L’unica possibilità per recuperare lo spazio che ha costituito una ferita profonda al tessuto urbanistico della zona e un pericolo per la presenza in esso di amianto e di rifiuti speciali era che il Comune si facesse carico di acquisirne la proprietà. L’area è stata acquisita attraverso un accordo con dei privati che dovevano realizzare all’interno di una lottizzazione industriale una strada di collegamento, negli anni passati e tutt’oggi, non realizzabile perché essa necessita dell’attraversamento di un canale su cui non è possibile intervenire per ragioni di sicurezza idrogeologica. Dopo opportuna stima che ha ritenuta congrua l’operazione, l’Amministrazione ha permutato la realizzazione della strada con l’acquisto dell’area, mantenendo sul Piano Regolatore aperta la possibilità di realizzare il collegamento quando e se mai ve ne sarà la possibilità. Dopo l’acquisto si è provveduto allo smantellamento dei tetti in amianto e allo smaltimento di tutti i rifiuti, molti dei quali ad alto potenziale di inquinamento ed è in corso la demolizione dell’intero edificio. Tali interventi sono stati sostenuti attraverso un investimento complessivo di circa 350.000,00 Euro, metà dei quali ottenuti da finanziamenti ministeriali e per la restante metà da fondi comunali. L’area attraverso l’adozione nell’ultima variante al Piano Regolatore, avvenuta in data 27 dicembre scorso, è stata destinata a verde attrezzato con l’intenzione di allargare ad essa il parco esistente potendo nel contempo realizzare, in armonia con le indicazioni che perverranno dalla Soprintendenza dei Beni Culturali, quegli spazi ricreativi/ricettivi necessari a dare all’area una maggiore fruibilità sia per la cittadinanza di Montecosaro sia per i servizi a disposizione dei sempre più numerosi turisti. Sono già stati stanziati dalla Regione Marche e nella disponibilità del Comune circa 60.000,00 Euro necessari per le analisi volte a verificare lo stato di inquinamento dei terreni e, nel caso, stabilire le modalità di intervento. Riteniamo questo un passo decisivo di un progetto complessivo che abbraccia tutta l’area e che, nelle nostre intenzioni, dovrà indirizzarsi, attraverso l’acquisizione di tutti i terreni tra Santa Maria a piè di Chienti e il Parco fluviale ai fini della realizzazione di un grande parco pubblico che darebbe a Montecosaro Scalo una rilevanza pubblica e un importante potenziale economico.