PESARO – “Gli ispettori hanno potuto constatare il perfetto stato degli ambienti sotto il profilo igienico-sanitario e l’altrettanta perfetta conservazione e integrità dei prodotti. Preme infine precisare che, come riportato negli stessi articoli di stampa, i controlli dei
prodotti immessi sul mercato non hanno evidenziato alcuna anomalia”. 
È la replica che l’azienda TreValli Cooperlat ha diffuso in una nota in seguito al sequestro di duecento tonnellate di latte e prodotti caseari scattato il 24 aprile e disposto dalla Procura di Pesaro. Le attività di ricerca e sequestro sono state eseguite nella provincia di Pesaro e in altre località della Regione Marche, oltre che presso altri obiettivi sul territorio nazionale. Le indagini mirano ad accertare se ci sia stato utilizzo di soda caustica e acqua ossigenata per far diminuire l’acidità al latte andato a male. L’inchiesta è partita da una causa di lavoro, presentata per un presunto mobbing da una ex dipendente e da altri ex lavoratori. Le attività di perquisizione e sequestro sono state fatte a carico di 10 persone e 3 società.