Il presidente russo Vladimir Putin nazionalizza le filiale russe di Ariston e Bosch e ne trasferisce temporaneamente la gestione alla Gazprom Domestic Systems, la società del gruppo statale Gazprom produttrice di elettrodomestici. La decisione messa nero su bianco in un decreto postato sul portale ufficiale per le informazioni legali è stata resa nota il 26 aprile.
Lo riferisce l'agenzia Interfax. I motivi della decisione non sono noti, ma il decreto non rappresenta una novità dall'inizio della guerra con l'Ucraina. Già lo scorso anno Putin aveva firmato un altro decreto per il trasferimento temporaneo della gestione delle filiali russe di Danone e di Carlsberg alla Agenzia federale per la gestione delle proprietà, Rosimushchestvo. Il provvedimento era stato adottato dopo che la società francese e quella danese avevano annunciato l'intenzione di uscire dal mercato russo. Il 98,56% delle azioni del birrificio russo Baltika, appartenente a Carlsberg, e decine di migliaia di azioni appartenenti a Danone erano state poste sotto il controllo dell'Agenzia. Nel caso di Ariston e Bosch, invece, la gestione viene trasferita, sempre "temporaneamente", ad un altro gruppo industriale, sebbene controllato dal governo.
In un messaggio postato su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha fatto sapere di aver dato mandato al Segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore della Federazione russa in Italia per chiedere chiarimenti sulla vicenda.
La multinazionale fabrianese, quotata in Borsa e presieduta da Paolo Merloni, uno dei brand storici dell’industria italiana, deve ancora valutare gli impatti di business di gestione e manageriali di questo provvedimento