Piove ad Ancona nel giorno della Memoria e la pioggia rende ancora più lucide le 23 pietre d'inciampo che si incontrano tra le vie della città. Su ogni formella incisi un nome e tre date, l'anno di nascita, il giorno della deportazione e poi quello di morte ad Auschwitz. Piccole tessere che raccontano destini scritti in una delle pagine più cupe della storia del 900. Quella delle leggi razziali, delle persecuzioni, delle esecuzione e delle morti tra gli stenti nei campi di concentramento. In una parola la shoah. Un destino tragico che non ha risparmiato neanche i più piccoli e che ancora oggi viene tramandato e raccontato nelle scuole per far sì che non venga dimenticato. E proprio gli studenti di cinque istituti superiori della città di Ancona hanno ricordato alcune delle persone che vennero fatte prigioniere nella città dorica o che ad essa furono comunque legate e non sopravvissero alla prigionia dei campi di concentramento. L'iniziativa organizzata dall'ANPI Marche insieme ad altre associazioni del territorio ha tracciato un percorso della memoria che in otto tappe ha toccato 12 delle 23 pietre presenti in città. Tra loro non solo ebrei, ma anche oppositori politici e Imi, Internati militari italiani. La partenza dal rione degli Archi.