MACERATA – Il campanello d’allarme era suonato sui social, dal post di un cittadino. Poi la segnalazione da parte dell’assessore comunale Renna e le indagini della Polizia Municipale di Macerata, coordinate dalla Procura. Il nodo è il pagamento per la carta di identità all’ufficio anagrafe. Stando alle indagini nel mirino è finita una dipendente comunale che chiedeva 5 euro in più, rispetto rispetto alle ai 22,21 euro. Una balza che avrebbe fruttato alla donna dal 2016 ad oggi più di 50 mila euro. Anche 4 agenti della municipale che erano andati “sotto copertura” sono stati “truffati” con lo stesso raggiro.