A seguito di accertamenti condotti da personale della Questura di Ascoli Piceno, coadiuvato dalla Digos della Questura di Brescia, 31 tifosi bresciani sono stati denunciati a vario titolo e nei loro confronti degli stessi, la Divisione anticrimine ascolana ha emesso 31 Daspo, di cui 11 con obbligo di presentazione per periodi variabili dai 18 mesi ai 6 anni per complessivi di 112 anni.

I provvedimenti sono legati a quanto accaduto al termine dell’incontro di calcio Ascoli-Brescia disputato allo stadio Del Duca lo scorso primo aprile.

I tifosi bresciani, dopo essere saliti sui loro automezzi ed aver costituito un convoglio scortato dalla Polizia di Stato per il deflusso dal centro cittadino, arrestarono la marcia dopo aver percorso poche centinaia di metri, in modo apparentemente pianificato. Alcuni tifosi, incuranti delle forze di polizia al seguito, sono scesi quindi dai mezzi impugnando aste di bandiera ed altri oggetti contundenti, con l’intenzione di provocare la reazione di alcune decine di sostenitori ascolani che al momento del fatto si trovavano all’interno di un vicino esercizio commerciale.
    Nonostante i reiterati inviti da pare del funzionario della polizia incaricato della scorta e dal personale della Digos di Brescia a risalire sui mezzi e riprendere la marcia, i facinorosi tentarono di raggiungere la rete di recinzione della carreggiata, in modo da avere un contatto visivo con gli ultras avversari, nonostante il pronto schieramento del Reparto Mobile a protezione del sito. Gli ultras bresciani, dopo aver gettato una bomba carta all’indirizzo dei tifosi ascolani, hanno lanciato sassi, artifizi pirotecnici come torce illuminanti, bottiglie vuote ed aste di bandiera, rendendo necessarie alcune azioni di contenimento da parte degli operatori di polizia che rimanevano coinvolti dal lancio del materiale. Al termine dell’evento infatti sette agenti riportarono lesioni con prognosi dai 7 ai 40 giorni.