Ventiquattro anni di reclusione e dieci in una struttura psichiatrica. È la pena chiesta dalla Procura nei confronti di Mattia Rossetti il 26enne accusato di aver ucciso a coltellate il suo ex compagno di classe Michele Martedì l'otto dicembre del 2020 ad Ancona. La richiesta è arrivata al termine della requisitoria da parte del pm Irene Bilotta.
Secondo i periti della procura Rossetti accusato di omicidio volontario, pluriaggravato dalla premeditazione, dallo stalking, dalla crudeltà e dai futili motivi, era affetto da un parziale vizio di mente al momento dei fatti. Condizione però non in contrasto con la premeditazione contestata da qui dunque la richiesta di condanna da parte della procura.
Una valutazione che cozza però con quella dei periti nominati dal tribunale che hanno parlato di un disturbo delirante paranoide per cui, al momento dei fatti, Rosetti sarebbe stato completamente incapace di intendere. Una versione sposata anche dal consulente della difesa del 26enne.
I due periti del collegio penale hanno ravvisato anche una pericolosità sociale insita in Rossetti. La stessa che lo avrebbe portato quella mattina di due anni fa ad appostarsi in via Maggini nel quartiere Pinocchio di Ancona e ad aggredire con 12 fendenti il parrucchiere suo coetaneo reo a suo dire di avergli rovinato la vita. Presenti in aula anche i familiari di Martedì che si sono costituiti parte civile nel processo. La sentenza è attesa per il 17 giugno.