Era domenica, quel primo novembre 1943. Le tavole sono già apparecchiate quando scatta l’allarme dei bombardamenti. La fuga verso la salvezza porta qui gli abitanti del quartiere anconetano, al rifugio di via Birarelli, dove però in molti morirono proprio a causa di uno dei più terribili bombardamenti aerei subiti dal capoluogo regionale nella seconda guerra mondiale. Oggi, primo novembre, la deposizione delle corone e la porta che si apre. E insieme ad essa una ferita grande, di legami familiari distrutti per sempre. Ci sono Milva e Fiorella, le nipoti di Alda Renzi, una giovane nonna, la sarta, e con l’aiuto delle donne del paese, salvò i soldati italiani fatti prigionieri cucendo loro vestiti da muratori e imbianchini per farli scappare. Con lei e la sua famiglia però il destino fu crudele.